L criatur mia
“L criatur mia” è un progetto on going volto a raccontare i bambini del mio posto e la realtà con cui si interfacciano tutti i giorni. Siamo in un paesino di campagna ciociara, Monte San Giovanni Campano, a circa un’ora dalla capitale, è appena finito il primo lockdown nazionale ed inizio a riscoprire i miei vicini di casa attraverso l’obbiettivo. Mi colpisce la genuinità di queste “criatur”, passo interi pomeriggi insieme a loro per lasciare traccia di ciò che mi mostrano, di ciò che vedo. Negli anni sto realizzando quanto dà e quanto toglie crescere in campagna, le diverse aspirazioni e percezioni, il coraggio e la paura, l’innocenza, l'ingenuità, i valori e le reazioni contrastanti. Qualcuno mi ha detto di essersi rivisto bambino in queste foto. Inconsciamente è anche questo il mio intento.
SULLA 90
La linea 90 con le sue 65 fermate è la più lunga di Milano: 40km di percorso tra i due capolinea di Piazzale Lotto e piazza Lodi che attraversano tutti i municipi della città lungo la circonvallazione, a segnare il confine tra centro e periferie. Una linea no-stop, attiva 365 giorni all’anno 24 ore su 24, che nel suo periplo da Tortona e via Marghera, la Stazione Centrale e la Ghisolfa trasporta tutta la varietà della kermesse umana: lavoratori, stranieri, studenti, signore con la spesa, ubriachi, pensionati e il popolo della notte che si muove ai confini della città.
Questo progetto è stato realizzato nel corso di un anno e mezzo tra il 2018 e il 2020, quando mi ero appena trasferito a Milano per studiare design e in quel percorso quotidiano ho incontrato per la prima volta le storie e i volti di questa città: persone assorte nei propri pensieri, chiuse in sé stesse ma paradossalmente unite dall’essere parte di una collettività di simili nella stessa condizione e nel medesimo posto. Un’umanità di confine in cerca di destinazione, che giorno e notte attraversa la città girando in tondo e che, proprio come la 90, non si ferma mai.
Testo di Emilia Jacobacci